Fra magie e superstizioni

Carte e tarocchi

Andrea Menegotto

Probabilmente di provenienza boema, i tarocchi sono un mazzo di 78 carte consultate per conoscere l’avvenire, delle quali 56 si dividono nella successione di quattro "semi" (coppe, spade, bastoni e denari). Questo gruppo di 56 carte costituisce gli "arcani minori" (da "arcano" = segreto), ma gli indovini si interessano di più delle 22 carte rimanenti: gli "arcani maggiori", che fra i tarocchi sono le carte più decorate, più dense di rimandi occulti e ricche di simbolismo. Prescindendo dal significato individuale, in linea generale si può affermare che, essendo gli arcani maggiori suddivisi in gruppi, ciascuno di questi rappresenta uno stadio del procedere dell’individuo nel corso della vita. Inoltre, come afferma Julien Tondriau nella sua Guida all’occultismo (1965) "I più accesi partigiani […] dicono che la "Bibbia degli Zingari" contiene tutto l’occultismo in quanto proiezione dell’inconscio collettivo, in altri termini l’illustrazione di simboli accumulati attraverso le età, anche inconsciamente, da diversi popoli". Alcuni manuali di divinazione prevedono un apposito rituale di stampo dichiaratamente magico per la consacrazione dei tarocchi.

Anche le comuni carte da gioco possono essere utilizzate come strumenti per predire il futuro. In realtà, la cartomanzia è ritenuta una forma degenerata dell’arte dei tarocchi; essa fa uso talvolta di 52, talvolta di 32 carte. Questa tecnica divinatoria ebbe largo successo nel diciottesimo e diciannovesimo secolo soprattutto in Francia.

I metodi per predire il futuro attraverso i tarocchi e le carte sono vari e molte procedure non sono state codificate in forma scritta, ma si tramandano oralmente.

Oggi la cartomanzia e l’arte dei tarocchi sono tecniche di divinazione ampiamente diffuse, anche se non sempre si distingue adeguatamente fra le due forme. I cartomanti, che il più delle volte preferiscono qualificarsi in maniera più conforme all’epoca post-moderna in cui viviamo come "esperti di vita interiore", fanno largo uso dei mezzi di comunicazione di massa per fare conoscere la loro attività. Così, alla figura classica della cartomante che predice il futuro alla sagra paesana, si è sostituita l’immagine televisiva dell’esperto che consulta le carte o i tarocchi offrendo consigli per l’avvenire.

Il comune buon senso porta senz’altro a concludere che le previsioni relative all’avvenire che si ricavano da carte e tarocchi si reggono solo su generalizzazioni o sulla causalità, ma secondo l’ottica cristiana si è invitati a fare un passo in più, rilevando il sottofondo magico e superstizioso su cui si fondano queste tecniche per predire il futuro. E, la magia – come abbiamo già più volte avuto modo di affermare su queste pagine – non è altro che l’antica tentazione, presente in tutta la storia dell’umanità, di sentirsi padroni del tempo e della storia, cioè di sostituirsi al Creatore.

* "La Madonna dei Poveri" n. 5\1999 (giugno-luglio).

 

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