Duello su Nostradamus
Massimo Introvigne
Guerra mondiale nel 1999? Sì, assicurano parecchi esoteristi, astrologi, maghi, sulla base di un esplicito riferimento a quest’anno di Michel de Notredame (o, più esattamente, Nostredame), noto ancora oggi con il nome latinizzato di Nostradamus (1503-1566). E’ vero che Nostradamus parlava di un conflitto tra re – e non lo sono né Clinton, né Milosevic, nella NATO c’è solo un segretario generale che è suddito del re di Spagna –, ma nella storia agli interpreti del veggente provenzale è sempre bastato molto meno per fare previsioni. Ma chi era Nostradamus? Molti lo hanno sentito nominare, pochi ne sanno davvero qualcosa. Michel de Nostredame era un medico apprezzato, che divenne consigliere dei re di Francia Enrico II e Carlo IX. Appassionato di astrologia, a partire dal 1555 pubblico dieci "centurie", ciascuna composta di cento quartine ad eccezione della settima che ne conta solo 42. Nel 1559 in una di queste fu letta una previsione esatta della morte del re Enrico II "in campo bellico, in singolar tenzone", e il medico-astrologo divenne famosissimo. Anche la previsione della sua stessa morte "di ritorno da un’ambasciata, presso un letto e una panchina (banc)" fu ritenuta verificata: Nostradamus morì a casa sua nella notte del 1° luglio 1566, tornava dall’avere rappresentato la sua città, Salon-de-Provence, ad Arles, e – se pure non aveva in camera panchine – si serviva di un panchetto (banc) per salire sul suo letto. Tutto il resto è molto più incerto. Avrebbe profetizzato la Rivoluzione francese, la Seconda guerra mondiale e molte altre cose: ma per crederci bisogna già prestare fede a questo o a quel "nostradamologo" che offre le sue interpretazioni delle quartine, di per sé piuttosto oscure e aperte a una pluralità di significati diversi. Oggi c’è solo l’imbarazzo della scelta. A Nostradamus sono dedicati migliaia di siti Internet, centinaia di libri, riviste, film, e perfino cartoni animati e fumetti. Questi ultimi vengono dal Giappone, il paese dove è più forte la mania di Nostradamus e dove il veggente provenzale è oggetto di una produzione letteraria molto più copiosa di quanto non sia nella nativa Francia. Ci sono, ormai, tanti Nostradamus diversi: e una semplice mappa è necessaria per orientarsi.
Il Nostradamus accademico. Qualche studio storico di livello accademico su Nostradamus esiste. C’è tuttavia una differenza fra gli studiosi di storia del Cinquecento e gli eruditi locali della Provenza, da una parte, e gli accademici che sono a loro volta appassionati di esoterismo ovvero si accostano con curiosità a Nostradamus provenendo da campi di studio diversi. I due partiti si confrontano ai convegni di Salon-de-Provence, la città dove Nostradamus morì e che ospita un museo a lui dedicato. Da questi convegni è emerso nel 1992 il volume curato da Robert Amadou (uno degli studiosi del campo "esoterico"), L’astrologie de Nostradamus (ARRC, Poissy), che rimane un punto di riferimento importante. In genere, in ogni caso, gli "storici" invitano a leggere Nostradamus nel suo secolo e ritengono che gran parte delle sue predizioni avessero precisi riferimenti a personaggi ed eventi della sua epoca (e anche allusioni politiche, che sfuggono facilmente al lettore moderno). Gli "esoterici" (o gli studiosi che vengono da altri campi, come a suo tempo Georges Dumézil) ritengono invece che Nostradamus rappresenti un caso genuino di previsione del futuro tramite l’astrologia o la semplice chiaroveggenza personale, e lo paragonano spesso al sapiente indiano Bhrigu (un nome che forse identifica una dinastia di astrologi), il leggendario autore del Bhrigu-Samhita, un altro testo di cui almeno alcune previsioni si sarebbero davvero verificate.
Il Nostradamus dei maghi. Maghi a pagamento ed esoteristi di serie B (da non confondere con gli studiosi accademici di taglio "esoterico") promettono - anche in Italia - l’interpretazione "definitiva" di Nostradamus. Ci darà la chiave per prevedere nei dettagli il nostro futuro politico (anche quello di Berlusconi, D’Alema o Bossi), Ogni volta che scoppia un conflitto internazionale scoppia anche – su una scala più piccola e meno seria – la guerra dei maghi, ciascuno dei quali afferma che "io interpreto Nostradamus meglio di chiunque altro", con esiti che talora sconfinano nel ridicolo ma che deliziano una certa stampa popolare. Nessuno può però competere con Dolores Cannon, una ipnologa dell’Arkansas che afferma di non avere bisogno di interpretazioni perché, tramite i suoi pazienti ipnotizzati, le spiega tutto lo spirito di Nostradamus in persona. Apprendiamo così, per esempio, che l’Anticristo è una persona viva oggi e che turba il Medio Oriente. Si pensava a Saddam Hussein, ma ora ci si dice che in fondo anche Milosevic muove le sue pedine in Israele tramite gli ebrei israeliani di origine serba, dunque perché escluderlo a priori? E’ vero: il mondo potrebbe finire nel 1999. Ma potrebbe anche non finire – secondo questo spirito di Nostradamus vicino in modo sospetto al clima del New Age americano – se un numero sufficiente di persone irradieranno energie positive, pace e amore.
Il Nostradamus commerciale .Negli Stati Uniti l’immagine recente del veggente francese è legata al Nostradamus (Harper San Francisco, San Francisco 1994), di Knut Boeser, l’autore dei testi del film sul profeta provenzale. Per sfruttare la cui immagine la multinazionale dello spettacolo Allied ha costituito anche una apposita società commerciale, la Nostradamus Enterprises. Iniziative di questo genere si moltiplicano anche in Giappone. E rendono piuttosto bene.
Il Nostradamus degli scettici. In una difficile battaglia contro i credenti e i creduloni, gli scettici di professione e i difensori della scienza cercano di convincerci che, invece, Nostradamus non ne ha mai azzeccata una. La loro Bibbia è il libro dove Nostradamus è demolito come ciarlatano dal prestigiatore e "scettico di professione" James Randi (The Mask of Nostradamus, Prometheus Books, Buffalo 1993). I loro seguaci, in questi tempi postmoderni di ritorno del meraviglioso, sono pochi.
Il Nostradamus cattolico. C’è il Nostradamus cattolico del vecchio libro - costantemente ristampato e ancora popolare negli ambienti che si interessano alle apparizioni mariane e alle rivelazioni private - di Raoul Auclair (Les Centuries de Nostradamus ou le dixiéme Livre Sibyllin, Nouvelles Éditions Latines, Parigi 1975). Qui Nostradamus si coniuga con Fatima, La Salette, le profezie della Francia cattolica dell’Ottocento. La ricostruzione storica è avventurosa, ma forse Nostradamus non avrebbe protestato. Di dubbia ortodossia in quanto astrologo determinista e interessato alla magia, ci teneva però a dirsi cattolico, e la Chiesa lo mise all’indice solo nel 1781.
Il Nostradamus anticlericale. E’ il più fasullo di tutti. Il Nostradamus laico e anticattolico è stato inventato in Germania da Manfred Böckl, in un libro tradotto anche in italiano (Vita e visioni del profeta Nostradamus, Piemme, Casale Monferrato 1996). A Nostradamus si attribuisce un programma - abilmente dissimulato ma radicale - di contestazione globale della Chiesa, del Papato, della teologia scolastica e del cattolicesimo romano in generale che ne fa una sorta di Lutero dell’astrologia. Si prendono per buone tutte le fantasticherie di secoli di letteratura occulta sulla sua partecipazione a un network che avrebbe riunito gli ultimi catari e i primi libertini, tutti intenti a lottare contro l’intollerabile oscurantismo della Chiesa di Roma. Böckl ci presenta anche il veggente francese che vola nel futuro a contemplare Hitler, anche lui arruolato tra i "cattolici" criminali della storia, e i massacri di serbi perpetrati dai croati cattolici dalla Seconda guerra mondiale ai giorni nostri, di fronte ai quali la "reazione" serba, pulizie etniche comprese, viene - se non applaudita - almeno giustificata. La propaganda di Milosevic potrebbe trarne qualche giovamento. Alla fine il segreto di Nostradamus, che gli sarebbe stato trasmesso dagli eredi dei catari, sarebbe insieme religioso e sociale: i nobili e i vescovi sono figli del "seme del drago", sono gli agenti e i figli del Demonio stesso, che peraltro è forse solo una metafora dell’irrazionalità e dell’ingiustizia. Peccato che nobili e vescovi fossero però tra i migliori amici e clienti di Nostradamus, da cui è certamente assente ogni spunto di protesta sociale.
Il Nostradamus dei nuovi movimenti religiosi. Shoko Asahara, il guru del movimento giapponese Aum Shinri-kyo accusato dell’attentato al gas nervino nella metropolitana di Tokyo del marzo 1995, non fondava le sue apocalittiche previsioni sulla fine del mondo soltanto sul buddhismo esoterico. In una violenta controversia seguita con grande interesse in Giappone, Asahara si opponeva alle pretese di Ryuho Okawa, leader di un’altra nuova religione giapponese, la Kofuku no Kagaku, che riteneva anche lui di avere capito tutto di Nostradamus. Non succede solo in Giappone. Anche altrove guru e dirigenti di piccoli movimenti religiosi cercano in Nostradamus una doppia legittimazione. Da una parte, Nostradamus avrebbe predetto il loro avvento. Dall’altra, essi "provano" il loro status di "virtuosi" dello spirito (secondo l’espressione di alcuni sociologi) mostrando di sapere leggere l’astruso Nostradamus meglio di chiunque altro.
Chi ha ragione? La domanda è mal posta. Per sua natura, il testo di Nostradamus si presta al gioco che Umberto Eco ha chiamato della "interpretazione infinita", dove l’interpretazione è molto più importante di qualunque realtà originaria del testo. Forse proprio qui sta l’aspetto più interessante di Nostradamus: ognuno lo interpreta come vuole, e torna regolarmente di moda a ogni fine di secolo, quando il calendario rende più forti le angosce per il futuro. E tanto più è di moda Nostradamus ora che – per la prima volta dopo la sua morte – a finire è un millennio. Certo, si può andare alla ricerca di un "Nostradamus della storia". Ma nell’immaginario collettivo oggi più che a un personaggio storico, ci troviamo di fronte a un’icona culturale, a uno specchio che riflette le nostre ansie e le nostre paure.
* "Avvenire"
(Agorà), Venerdì 9/04/1999.
Torna all'indice della raccolta "Nuova religiosità: sfida
alla Nuova Evangelizzazione"